La maglietta è un capo di abbigliamento di stoffa, senza bottoni e senza colletto, che ricopre il torso di chi la indossa. Può essere confezionata a maniche lunghe o a maniche corte, in tessuti naturali come il cotone, o in fibre sintetiche. Vi sono magliette in tinta unita oppure in fantasia multi-colore.
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1 Storia
1.1 La seconda guerra mondiale
1.2 Gli anni cinquanta e il cinema
1.3 La T-shirt
1.4 Dagli anni ottanta ad oggi
2 Tessuti
3 Voci correlate
4 Altri progetti
Storia
Marlon Brando indossa una maglietta a maniche corte nel film Un tram che si chiama Desiderio
Nonostante sia possibile riscontrare capi di abbigliamento analoghi con maniche di varia lunghezza, già in età antica (presso gli Etruschi) e nel periodo rinascimentale, esempi di indumenti simili ad una maglietta si diffusero solamente a partire dal XVIII secolo, come indumenti intimi, e dal XIX secolo come capi da lavoro, vista la comodità e la mancanza del colletto, elemento distintivo di eleganza.
I marinai dell'Ottocento ne indossavano una variante molto vicina al modello contemporaneo, caratterizzata dalle tipiche righe orizzontali.
La seconda guerra mondiale
Una t-shirt.
Negli anni quaranta, le Forze armate statunitensi adottarono la maglietta a girocollo come parte della divisa per i propri uomini. L'uso della maglietta si diffuse quindi largamente in Europa durante la seconda guerra mondiale.
Gli anni cinquanta e il cinema
La diffusione della maglietta come indumento d'abbigliamento, all'infuori dell'utilizzo intimo o da lavoro, si consolidò negli anni cinquanta, quando la moda americana si diffuse nel mondo attraverso il cinema.
Attori celebri come James Dean o Marlon Brando indossavano sul grande schermo la tipica maglietta bianca a maniche corte sopra un paio di jeans: da quel momento la maglietta entrò definitivamente nella moda contemporanea.
La T-shirt
Maglietta "wikipediana".
La t-shirt è la maglietta a maniche corte, girocollo e dal taglio del busto dritto che le conferisce la classica sagoma a forma di "T".
Le magliette a maniche corte indossate dai giovani americani ed europei tra gli anni cinquanta e sessanta erano rigorosamente bianche, ma già alla fine degli anni settanta prese piede la moda di indossare magliette colorate (ad esempio divise di squadre di calcio o di football americano).
Dagli anni ottanta ad oggi [modifica]
Fu negli anni ottanta che la maglietta s'impose come capo d'abbigliamento creativo e veicolo comunicativo attraverso fregi e scritte ornamentali: il messaggio trasmesso attraverso le t-shirt assunse le forme e i significati più disparati, ironici (i primi smile comparvero su delle t-shirt), pubblicitari, politici (le magliette raffiguranti il volto del "Che" Guevara sono un classico) o geografici (ad esempio con nomi di città sulle magliette prodotte dai vari Hard Rock Cafe del mondo).
Tessuti
I tessuti che vengono utilizzati per realizzare una maglietta sono diversi: il requisito fondamentale è lo spessore contenuto che differenzia la maglietta da altri capi d'abbigliamento.
Generalmente si usa la maglina in filato di cotone, a volte la lana o tessuti misti, più raramente le fibre sintetiche.
TRATTO DA http://it.wikipedia.org/wiki/Maglietta
Claudio Spuri e la storia della t-shirt
Curiosità, notizie e la passione per il collezionismo delle t-shirt, raccontate da Claudio Spuri, autore de Il tatuaggio di stoffa.
di Concetta Pianura
Da cosa nasce questa passione per le t-shirt?
Come osservatore esterno direi per caso. Più ne guardavo e più ne cercavo. Credo sia stata la capacità di vedere in uno spazio sempre uguale, una varietà indefinita di possibili contenuti. Per quando riguarda invece le mie t-shirt disegnate, la passione nasce sicuramente da un istintivo mix di curiosità e artigianalità.
Cosa vuoi dire con il tuo libro?
Raccontare un mio interesse, una serie di intuizioni e approfondimenti su un tema senza dubbio originale e accattivante. Un interesse divenuto, in corso d’opera, motivo di ricerca e curiosità. T-shirt, il tatuaggio di stoffa è un libro adatto a tutti: si parla di eventi del 1900, di musica, cinema e design in genere, di sport, di comunicazione. È diretto a persone di tutte le età, a tutti gli sportivi, a chi volesse servirsi di uno strumento di approfondimento ma anche per a tutti i curiosi, che a quanto pare non sono pochi, e che troveranno nel libro aneddoti divertenti e poco conosciuti, legati al mondo delle t-shirt.
La t-shirt più bella che hai visto…
Troppo difficile… ma potrei per esempio nominare una delle t-shirt realizzate nel 1982 per l’uscita del film The Wall di Alan Parker, versione cinematografica dell’album omonimo del 1979 dei Pink Floyd. Una t-shirt nera con un grande volto agonizzante nel quale il disegnatore Gerard Scarfe, autore di tutte le animazioni del film nonché dell’intero design del disco, è riuscito a trasmetterne l’anima più intima.
Qual è la moda del momento? C’è un tipo di t-shirt che è rimasto cult negli anni?
In giro si vedono molti modelli aderenti e realizzati con materiali elasticizzati, comodi e freschi e spesso vengono acquistati solo per la presenza di un particolare logo. Credo che in questo momento così ricco di mode, possa essere proprio questa tendenza a uscire dal mucchio.
Per quando riguarda un modello cult, potrei nominare le t-shirt musicali. Concerti, promozioni, espressività, colori e messaggi… queste magliette tanto con nomi famosi quanto con altri sconosciuti, continuano ad andare alla grande.
La differenza tra t-shirt da uomo e da donna?
Probabilmente le differenze sono nel modello, nei tessuti e nei contenuti. Il tutto per un obiettivo comune: attirare l’attenzione e farsi vedere. Modelli e tessuti aderenti per mettere in mostra il proprio corpo ma con identità e caratteristiche ben distinte.
Infine, se la maglietta è un tatuaggio di stoffa... come scegli le magliette che indosserai al mattino?
È raro che indossi t-shirt al mattino. È complicato sceglierne soltanto una e il risultato è che poi, arrivo sempre tardi agli appuntamenti.
tratto da http://www.komix.it/page.php?idArt=7009


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